mercoledì 16 ottobre 2019

Non guardo molte serie, ma quando le guardo sono The Boys

Ciao gente, qui Michela.
I fumetti tirano e finalmente anche cinema e piattaforme streaming se ne stanno accorgendo.
Marvel e DC si danno battaglia da tempo tra librerie e fumetterie, ma negli ultimi anni il confronto si è spostato anche al cinema, dove i due universi stanno facendo incassi record (Marvel di più, ma sono dettagli) attirando folle di giovani e meno giovani, come la sottoscritta, proponendo storie fantastiche, personaggi indimenticabili ed effetti speciali fenomenali.

Supereroi. Supereroi ovunque.

Supereroi in tv.
Supereroi al cinema.
Supereroi sulle magliette.
Supereroi pupazzi.
Supereroi sui piatti delle pizze.
Supereroi.



Qualcuno ha ben pensato, quindi, di recuperare un fumetto di qualche anno fa per farci una serie tv.
Una serie con gente con i poteri che aiuta il prossimo, dato che ci piacciono tanto? No.
I protagonisti, questi Boys, sono un gruppo di gente incazzata che vuole vendicarsi dei torti subiti dai super. Errrr...
Se avete letto la ben nota Civil war potete capire un po' dove si vada a parare: i super ci aiutano contro i cattivi, ma chi li controlla? Chi paga per i loro danni collaterali? 
Ebbene, qui abbiamo un'associazione che questi eroi non solo li gestisce, ma li stipendia, decide dove sia necessario il loro intervento, gli fa pubblicità. 

Vista da fuori quest'associazione è brillante, generosa, riempie i bimbi di gioia e i cattivi di terrore. 
In realtà è poi quello che ci si aspetta da una società: fa tutto per soldi. Siete sconvolti? E se vi dicessi che i supereroi qui non è che siano poi tanto buoni? Vabbè, questo è brutto davvero.


Qua sembrano un mix Marvel, DC e Power Rangers.

Seguiamo due punti di vista, Hughie, ragazzo che conduce una vita sufficientemente triste e al quale uccidono per errore la fidanzata dopo due minuti del primo episodio, e Annie, una ragazza nata con i superpoteri che è appena stata assunta dall'associazione che vi dicevo per entrare a far parte dei fantastici Seven, il gruppo più in vista al mondo.

Hughie viene avvicinato da Billy Butcher, che si spaccia per poliziotto che vuole aiutarlo. No, non è un poliziotto, è uno a cui un super ha fatto un torto bello grosso anni prima e aveva già formato un gruppo di vendetta, ma non era finita bene. Questo gruppo si ricrea in parte grazie a Latte Materno e Franchie (preferito personale). 
E si va a spaccare superculi.
Annie è Starlight, giovane allegra e piena di voglia di fare, che entra nei sette per fare del bene e invece si trova a dover sorridere in foto e agli eventi con un costume ridicolo. Benvenuta nel mondo reale, figlia dell'estate.

Com'è questa serie? Violenta e abbastanza cattiva.
Quello che mi è piaciuto di più è stato vedere come potrebbe reagire la gente se all'improvviso spuntassero persone superforti o superveloci. C'è chi penserebbe ad arricchirsi, chi li amerebbe come dei in terra, chi li vedrebbe come una minaccia. Tutto è possibile in questa situazione.
Ameremmo i supereroi anche se uscissero dalle pagine o dagli schermi per vivere in mezzo a noi? Onestamente non lo so.


Qualche anno fa anche Brandon Sanderson si era posto una domanda simile quando, con la sua trilogia Gli Eliminatori, aveva donato superpoteri a persone scelte a caso, poteri che se usati troppo spesso provocavano una progressiva perdita di umanità.




C'è una sorta di ironia di fondo nella creazione dell'immagine dei vari eroi, che esteticamente ricordano alcuni dei più noti amati dal pubblico, come Capitan America, Aquaman e Wonder Woman. Immagine che va verso il grottesco quando ci si rende conto che l'aspetto esteriore è quasi opposto a quello interiore, che questa strana versione degli eroi tanto amati va a coprire la meschinità e la mancanza di pietà che tengono segrete al grande pubblico, il pubblico che li ama, compra i loro gadget e li invidia.

Non ho letto il fumetto e probabilmente non lo farò. Aspetterò con ansia la seconda stagione, dato che la prima si è conclusa con un colpo di scena niente male. Andate a vederla e ditemi se non merita. 

Alla prossima!











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